Descrizione
Memorie e sapori nella vita e nell’opera di Giacomo Leopardi. Con una selezione di ricette dell’epoca.
Presentazione di Ugo Bellesi.
“Io mangio poco e non bevo vino”, scriveva nel 1822 a Giuseppe Melchiorri. Eppure Leopardi era goloso, se pure poco incline ai piaceri della conversazione a tavola. Sensista e materialista, nonostante l’immagine appiccicatagli nei nostri studi scolastici, aveva un taste particolare per i profumi e i sapori della cucina, specie per i dolci, e seppe cogliere tra i primi alcune tipicità della Marca, facendosene promotore nel mondo intellettuale italiano. Ma la cucina, e la sua arte di mescolare registri e contrappunti di sapori, aveva un rapporto ben più profondo con la sua poesia. Il poeta e la sua mensa ricostruisce il filo di un inedito Leopardi gastronomo.