Descrizione
Nell’epoca della globalizzazione rari sono gli scrittori in grado di tematizzare, integrandole, sia le grandi trasformazioni economico-sociali sia le radici umide e deomestiche da cui sgorga la parola della poesia: tra questi Paolo Volponi (Urbino 1924 – Ancona 1994), uno dei massimi narratori del dopoguerra, l’autore di Memoriale (1962), Corporale (1974) e Le mosche del capitale (1989), dove una prepotente inventiva linguistica si unisce ad una immaginazione allegorica di potenza visionaria. La terra, il lavoro, la civiltà delle arti e delle macchine, gli assetti della polis (scanditi fra città e campagna, fra le Marche e il mondo) sono anche i temi della sua produzione giornalistica e saggistica, finalmente raccolta in questo volume che, ribadendone gli estri narrativi, ne testimonia appieno la passione civile e l’impegno intellettuale militante per la sua terra.